La Notte Santa
Domenica 13 dicembre 2015, ore 17 presso l’oratorio di San Rocco in Borgata Livera, a Pettinengo.
Appuntamento alla “Muetta” con il lume in mano. Rappresentazione natalizia dei bambini della Piccola fata. Al termine vin brulé e panettone.
Sabato 12 dicembre 2015, dalle ore 15 presso la sede della Piccola Fata, apertura del nostro emporium, in Borgata Livera a Pettinengo.
Associazione Piccola fata, con la collaborazione dell’Istituto Comprensivo di Pettinengo

Il sindaco di Pettinengo Ermanno Masserano
Tradizioni e feste di Natale, cose d’altri tempi. Non a Pettinengo dove un intero paese ha partecipato con entusiasmo alla 17esima edizione della recita che l’associazione Piccola Fata di Pettinengo organizza in collaborazione con l’Istituto comprensivo. Quest’anno, come in occasione della prima edizione è stata messa in scena “La notte santa” di Guido Gozzano. Un vero presepe vivente e in movimento, che ha visto recitare circa 70 bambini e ragazzi del paese che nel corso delle edizioni precedenti hanno messo in scena “La piccola fiammiferaia” di Anderssen, “La pioggia di stelle”, “La signora Olle” dei fratelli Grimm e tante altre.

Giovanna Fontana, anima e motore dell’Associazione Piccola Fata
“Abbiamo cominciato con pochissimi bambini – spiega Giovanna Fontana, anima e motore dell’associazione – la prima recita è stata in un garage. Man mano partecipava sempre più gente e abbiamo deciso di fare lo spettacolo nella chiesa di San Rocco, molto adatto a queste manifestazioni. Tutti i costumi di scena sono stati donati dalle persone di Pettinengo. Le ali degli angeli per esempio le abbiamo recuperate nel solaio dell’asilo di Pettinengo. Erano state usate nel dopoguerra in ricorrenza della processione per la Madonna d’Oropa”.

Lucio Zanellato, presidente di Piccola Fata
Com’è nata la Piccola fata?
Abbiamo fatto una mostra alla Villa perché le suore rosminiane che hanno vissuto a Pettinengo per un secolo andavano via. Abbiamo pensato: possibile che non debba rimanere proprio più niente? L’aula del ricamo non c’è più e noi andavamo così volentieri da bambine. È possibile che alle bambine di adesso non possa piacere? Così le rappresentazioni: non erano più di moda, ma piacevano tanto. E abbiamo fatto “La notte santa di Gozzano” proprio 17 anni fa nella prima edizione.
Chi frequenta la piccola fata?
Circa una settantina di bambini dalla prima elementare alla terza media. E poi ci sono i ragazzi e le ragazze grandi del liceo e dell’università. A novembre già chiedono cosa faremo per Natale.
Quanto tempo ci si mette ad allestire ogni recita?
Non tanto, due prove. Si comincia a fine novembre.
In che modo partecipano le maestre della scuola Pettinengo?
Facciamo il canto finale e a scuola lo insegnano già, in modo che il venerdì quando ci troviamo i bambini lo conoscono già.
Il video della 16esima edizione della manifestazione, il 26 aprile 2015
LA NOTTE SANTA
di Guido Gozzano
![]() Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell’osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.Il campanile scocca lentamente le sei.- Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio? Un po’ di posto per me e per Giuseppe? – Signori, ce ne duole: è notte di prodigio; son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppeIl campanile scocca lentamente le sette.- Oste del Moro, avete un rifugio per noi? ![]() – Tutto l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi: Tentate al Cervo Bianco, quell’osteria più sotto.Il campanile scocca lentamente le otto.- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! – S’attende la cometa. Tutto l’albergo ho pieno d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove.Il campanile scocca lentamente le nove.- Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! – Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella. Son negromanti, magi persiani, egizi, greci…Il campanile scocca lentamente le dieci. ![]() Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame non amo la miscela dell’alta e bassa gente.Il campanile scocca le undici lentamente.La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due? – Che freddo! – Siamo a sosta – Ma quanta neve, quanta! Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue… |
Maria già trascolora, divinamente affranta…
Il campanile scocca È nato!
È nato! |